Goat. All’estremo dell’esperienza sonora senz’arte (e della filosofia senza tecnica o scuola)

Goat. All’estremo dell’esperienza sonora senz’arte (e della filosofia senza tecnica o scuola)

“Goat. All’estremo dell’esperienza sonora senz’arte (e della filosofia senza tecnica o scuola)” è una lettura – a mo’ di fenomenologia esistenziale ma anche di speculazione ontologica – di un album del 1991 di uno dei gruppi rock più importanti – anche se meno noti – della storia: i Jesus Lizard.
Filosoficamente, l’interesse del mio testo consiste in:
1) tentare di rendere con le parole della musica;
2) dimostrare che la musica popolare non è arte;
3) dimostrare che la tecnologia è soltanto una delle forme della Tecnica, la quale essendo stata perlopiù ridotta alla prima, risulta tuttora il non-pensato dell’Occidente;
4) esprimere la tragedia dell’ottenere umanamente il massimo soltanto con la Tecnica la quale però a sua volta non è di per sé umanità.

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